L’esodo giuliano-dalmata, noto anche come esodo istriano, è un evento storico di grande rilevanza. Si tratta dell’emigrazione forzata della maggioranza dei cittadini di nazionalità e lingua italiana dalla Venezia Giulia (che comprendeva il Friuli Orientale, l’Istria e il Quarnaro) e dalla Dalmazia, nonché di un consistente numero di cittadini italiani di nazionalità mista slovena e croata. Questo fenomeno avvenne a partire dalla fine della seconda guerra mondiale (1945) e nel decennio successivo.
Si stima che tra gli istriani, fiumani e dalmati italiani che emigrarono dalle loro terre di origine, vi fossero 250.000-350.000 persone. L’esodo coinvolse tutti coloro che diffidavano del nuovo governo jugoslavo comunista di Josip Broz Tito e fu particolarmente significativo in Istria e nel Quarnaro, dove interi villaggi e cittadine si svuotarono dei propri abitanti. Anche la Dalmazia, dove vivevano i dalmati italiani, fu coinvolta1.
Tra le vittime di questo dramma, emerge la figura di Romano Bosic, un esule istriano che divenne simbolo di questa tragedia. Il 10 febbraio è stato istituito come Giorno del ricordo per conservare e rinnovare la memoria di questa tragedia, delle foibe e dell’esodo dalle terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra23.